IL PROGETTO IN SINTESI

Il Progetto “I Lincei per una nuova didattica nella scuola: una rete nazionale” è stato promosso nel 2010 dall’Accademia Nazionale dei Lincei e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con lo scopo di proporre e organizzare attività di formazione per i docenti di ogni ordine e grado, volte al miglioramento del sistema d’istruzione, attraverso corsi di aggiornamento nelle discipline considerate la base della formazione. I corsi sono sostenuti da attività laboratoriale, che è l’elemento di novità del progetto.

Le discipline sono le seguenti:

  • Didattica della lingua italiana
  • Letteratura italiana
  • Matematica
  • Scienze (Biologia, chimica, fisica, etc..)
  • Cultura e creatività digitale

I corsi di formazione sono gratuiti.

I Lincei, attraverso la Fondazione “I Lincei per la Scuola”, nata nel giugno 2015, curano l’impostazione culturale e l’organizzazione generale del progetto “I Lincei per una nuova didattica nella scuola: una rete nazionale”, per assicurare una rinnovata attenzione alla didattica nella scuola.

I corsi di aggiornamento, organizzati dalla Fondazione, sono attivi su tutto il territorio nazionale, grazie alla rete di Poli, centri locali di ricerca didattica, di aggiornamento e di alta formazione per i docenti. Attualmente i Poli in funzione sono 23 e sono distribuiti in 16 regioni italiane.

Nella pagina di ogni polo è possibile trovare i programmi dei corsi e l’eventuale materiale didattico a cui si può accedere dalla pagina stessa.

L’ Accademia Nazionale dei Lincei e la Fondazione “I Lincei per la Scuola” sono enti accreditati e qualificati per la formazione del personale docente, in base alla direttiva 170/2016. Sono equiparati a strutture universitarie ai sensi della direttiva n. 90/2003 e del C.M. n 376 del 23.12.95. Tutti i corsi sono pubblicati sulla piattaforma S.O.F.I.A.

LE FINALITA' DEL PROGETTO

Le finalità del progetto tendono a sostenere e favorire il miglioramento dei sistemi d’istruzione e di formazione nazionali, dando vita a una rete nazionale di Poli che imposti, nella pluralità delle iniziative, una rinnovata metodologia di insegnamento delle materie scientifiche e delle conoscenze linguistiche e concettuali, capace di stimolare l’apprendimento del metodo scientifico e lo sviluppo della creatività e che possa incidere nel tempo su tutto il territorio nazionale. Il progetto vuole anche stimolare e facilitare un dialogo costruttivo a livello locale tra  le istituzioni di alta cultura e la Scuola.

Un progetto interdisciplinare che porti alla formazione di un cittadino colto, pensante, curioso e informato e ad una scuola inclusiva e motore di giustizia e promozione sociale.

Università e Accademie

Sapienza Università di Roma
Sapienza Università di Roma – C.e.R.S.I.T.e.s.
Università degli Studi di Tor Vergata
Università di Roma Tre
Università degli Studi della Basilicata
Università degli Studi del Sannio
Università degli Studi di Brescia
Università Cattolica Del Sacro Cuore
Università per stranieri “D. Alighieri” di Reggio Calabria
Università degli Studi di Catania
Università degli Studi di Messina
Università degli Studi di Firenze
Università degli Studi dell’ Aquila
Istituto Lombardo – Accademia di Scienze e Lettere
Università degli Studi di Milano
Università degli Studi di Milano-Bicocca
Università degli Studi del Molise
Accademia Pontaniana di Napoli
Università degli Studi di Napoli Federico II
Università degli Studi di Napoli Federico II – Dip. Ing. elettrica
Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
Università degli Studi della Campania – Dip. Ingegneria
Università degli Studi di Perugia
Università per Stranieri di Perugia
Scuola Normale Superiore di Pisa
Università di Pisa
Università degli Studi di Bari
Università del Salento
Università degli Studi di Salerno
Università degli Studi di Sassari
Università degli Studi di Cagliari
Accademia delle Scienze di Torino
Università degli Studi di Trieste
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Scuola Superiore di Udine
Università degli Studi di Udine
Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti
Università degli Studi della Tuscia – Disucom

Enti, Fondazioni e Associazioni

Compagnia di San Paolo
Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale
Fondazione Silvio Tronchetti Provera
Ministero dell’istruzione – Piano nazionale scuola digitale
Associazione Amici dell’Accademia dei Lincei
Federica Web Learning – Università Federico II
Rai Scuola
Palazzo Ducale – Genova
Atena Foundation
Consiglio Nazionale delle ricerche CNR
Fondazione Banco di Sardegna
Fondazione Carivit
Fondazione Eni Enrico Mattei
Fondazione Grazioli
Fondazione Guido Donegani
Fondazione Mondo Digitale
Fondazione Pisa
Fondazione Verga
Gran Sasso Science Institute – GSSI
Istituto Enciclopedia Italiana Treccani
Unione Matematica Italiana – UMI
Università degli Studi del Sannio

Approfondimento sul progetto

Dal Rapporto Eurydice (novembre 2011), L’Educazione scientifica in Europa: politiche nazionali, pratica e ricerca, risulta che l’Italia al contrario di altri paesi non ha alcuna strategia nazionale innovativa per la promozione dell’educazione scientifica e culturale. Anche le ultime  principali indagini internazionali internazionali (TIMSS e PISA, 2015) e nazionali (INVALSI, 2018) dimostrano che la popolazione italiana in età lavorativa ha in Matematica e nelle Scienze una conoscenza non in linea con la dimensione europea.

Inoltre, i rapporti OCSE-PISA sottolineano la necessità di migliorare l’educazione linguistica intesa come capacità di comprensione di un testo, sia letterario che scientifico e di elaborazione di un testo logico-argomentativo. La comprensione delle informazioni scientifiche e il loro impatto sulla vita e sui modelli di vita sono essenziali per uno sviluppo armonico della società che contempli una valorizzazione delle conoscenze e dei prodotti nati dalla scienza e dalla tecnologia e non una loro prevaricazione o rifiuto.

La necessità di saper esporre, argomentare e sostenere idee e fatti attraverso un processo logico, fondato sulle evidenze e caratterizzato dalla precisione del linguaggio è uno dei punti essenziali di una convivenza civile. L’educazione ad un corretto atteggiamento della società verso la scienza avviene soprattutto durante la scuola e, nella scuola, attraverso la formazione degli insegnanti.

I documenti europei sottolineano la necessità di migliorare la qualità del personale docente, fattore chiave per la qualità dei risultati e di sviluppare le loro competenze didattiche garantendo la qualità di uno sviluppo professionale. La qualità dell’educazione scientifica è considerata elemento strategico per la crescita di una nazione, come suggeriscono i recenti documenti europei sull’istruzione. Presupposto di questo lavoro è una conoscenza adeguata e non settoriale della lingua italiana, obiettivo da perseguire di per se e premessa per un accostamento proficuo alla scienza come a ogni altro sapere. Un’articolazione del programma si occupa perciò di promuovere una conoscenza evoluta dell’Italiano (Vedi documento: ”Lingua italiana, scuola, sviluppo”, Accademia dei LinceiAccademia della CruscaAssociazione per la Storia della Lingua Italiana).

L’Accademia dei Lincei che “ha come scopo istituzionale di promuovere, coordinare, integrare e diffondere le conoscenze scientifiche nel quadro dell’unità della cultura” ha accolto le istanze che emergono dal paese e le raccomandazioni delle istituzioni europee e ha dato origine al progetto “I Lincei per una nuova didattica nella scuola: una rete nazionale”.

Approfondimento sulle discipline

La scelta delle discipline è stata compiuta sulla base dei recenti dati delle neuroscienze che dimostrano che la piena padronanza della lingua madre, la matematica e le scienze sono essenziali e complementari nella costruzione del pensiero. Tale scelta è anche in linea con la tradizione didattica della nostra scuola che le ha, da sempre, individuate come discipline chiave per la costruzione della cultura nel nostro Paese. Esse inoltre sono alla base di tutti i progetti di rinnovo della didattica che si stanno svolgendo in questi anni in molte nazioni di alta sensibilità culturale. Naturalmente perché l’insegnamento possa essere efficace e raggiungere i suoi scopi la trattazione di queste discipline non deve essere costretta e confinata alle singole discipline ma deve coprire anche ambiti interdisciplinari nei quali si dia spazio ad una interazione tra docenti e oggetti di studio per una visione complessiva della realtà.

Per tutte le discipline si propone di utilizzare il metodo laboratoriale inteso non solo come attività da eseguire con gli studenti in un aula attrezzata, ma soprattutto come momento in cui lo studente impari a progettare e condurre osservazioni sperimentali e linguistiche sugli oggetti, ne sappia interpretare i risultati, formuli semplici previsioni e congetture e si avvii all’ argomentazione logica; in breve un metodo che sviluppa attenzione, capacità critica, osservazione e comprensione delle attività umane che sono i presupposti che stanno alla base dell’educazione di un cittadino colto. Questo metodo normalmente chiamato IBSE – Inquiry Based Science Education- è ampiamente diffuso con successo in tutto il mondo e si applica molto bene a tutte le discipline da noi scelte. Le nostre esperienze finora maturate vanno anche in questa direzione. L’applicazione della metodologia e degli oggetti da studiare deve ovviamente variare durante il percorso degli studi tenendo conto delle capacità di apprendimento degli studenti.
Le critiche più frequenti che si muovono al metodo laboratoriale è che esso non sia compatibile con i programmi scolastici attuali, che produca una conoscenza a macchie di leopardo, che esiga troppo tempo e che la sua resa non sia confrontabile con l’insegnamento con il metodo diretto, più dogmatico, con la presentazione di fatti, regole ed enunciati già dirozzati e pronti per essere memorizzati.

Sono stati fatti molti esperimenti, non criticabili da un punto di vista sperimentale, su questi punti, in diversi paesi con culture diverse e sempre si è potuto osservare che il metodo laboratoriale conduce a risultati migliori del metodo classico diretto sia nei test di logica che nei test classici normalmente utilizzati nella scuola per la valutazione degli studenti. Certamente esso implica uno sforzo di preparazione e di applicazione da parte degli studenti e degli insegnanti superiore al metodo diretto. Non tutta l’attività didattica deve svolgersi con questo sistema in quanto, una volta attuato per alcune parti, esso si riverbera positivamente anche sulle altre parti anche se insegnate col metodo diretto.
Vi è quindi una stimolazione crociata tra i due metodi e la sensibilità didattica dell’insegnante saprà indicare per quale argomento è meglio un metodo o l’altro. La didattica laboratoriale, almeno per le scuole secondarie di 2°livello, si gioverebbe molto della possibilità di far lavorare studenti ed insegnanti in un vero laboratorio e il progetto vuole stimolare la diffusione di laboratori comuni agibili da più scuole mettendo in comune protocolli di laboratorio interessanti e facili da riprodurre.
Nelle scuole superiori sarà utile anche avere dei momenti di approfondimento culturale sugli ultimi avanzamenti delle scienze e della letteratura in modo da fornire agli insegnanti una visione moderna e dinamica soprattutto a livello scientifico e per quanto riguarda i rapporti tra scienza, cultura e società. In questi approfondimenti sarà necessario fornire agli insegnanti anche gli strumenti opportuni per un più facile trasferimento di questi aspetti nella classe.

Dallo scorso anno sono stati avviati in alcuni Poli dei progetti sperimentali dedicati ad alcuni aspetti importanti dell’insegnamento scolastico e che sono in evoluzione o che non trovano spazio negli attuali programmi. Se l’esperimento avesse successo e fosse sostenibile da un punto di vista delle risorse umane ed economiche essi potranno essere riproposti anche in altri Poli.  In particolare segnaliamo i corsi di Economia per le scuole di primo grado (Bari, Milano) e quelli sulla cultura ed educazione digitale che si svolgono a Roma, Milano, Napoli, Brescia. Questi ultimi corsi saranno preceduti da approfondimenti che  portino gli insegnanti a sviluppare al meglio le possibilità didattiche degli strumenti digitali per una didattica a distanza resasi necessaria in tempi di pandemia.