Il 21 luglio 2022 è venuto drammaticamente a mancare Luca Serianni, professore emerito dell’Università di Roma “La Sapienza”. Allievo del grande filologo e linguista italiano e romanzo Arrigo Castellani, è stato professore incaricato di Storia della lingua italiana presso varie università italiane dal 1974 al 1980. Da quell’anno al 2017 ha insegnato la sua disciplina, in qualità di professore ordinario, presso il già citato Ateneo romano. È stato insignito della laurea honoris causa dall’Università di Valladolid nel 2002 e dall’Università Nazionale Capodistriana di Atene nel 2019. .
Oltre che Linceo, è stato Accademico della Crusca e membro del suo consiglio direttivo, socio nazionale dell’Accademia dell’Arcadia, socio nazionale non residente dell’Accademia di Scienze e Lettere di Torino, socio ordinario dell’Accademia Virgiliana di Mantova, socio corrispondente non residente dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere e infine socio della Fondazione Lorenzo Valla. Dal 2010 è stato apprezzatissimo vicepresidente della “Società Dante Alighieri” e dall’anno successivo componente autorevole e operoso del Consiglio scientifico dell’Istituto della Enciclopedia Italiana. .
È stato direttore responsabile delle riviste «Studi linguistici italiani» e «Studi di lessicografia italiana», membro del Comitato scientifico della «Zeitschrift für romanische Philologie», di «Italica», dei «Contributi di filologia dell’Italia mediana», della «Rivista italiana di onomastica» e della «Rivista italiana di linguistica e dialettologia».
La sua attività di ricerca ha spaziato in quasi tutti i settori della storia linguistica italiana: i dialetti toscani medievali, la grammatica storica e descrittiva, Dante, la lingua letteraria in generale e quella poetica in particolare, la lingua della medicina e quella dei libretti d’opera, l’affermazione dell’italiano come lingua nazionale, il suo insegnamento (e quello del latino e del greco) nella scuola.
Ha lasciato agli studiosi, ai tanti allievi incardinati in università italiane e straniere, agli oltre cinquemila studenti che nell’arco di un quarantennio hanno seguito i suoi corsi e le sue lezioni memorabili, agli insegnanti attivi nel mondo della scuola un patrimonio di circa quattrocento pubblicazioni.
Nello spazio angusto che un ricordo come questo può consentire, è possibile menzionare soltanto la sua Grammatica italiana (Torino 1988), tra le più importanti della storia della nostra grammaticografia, la mirabile trattazione che definisce e analizza sistematicamente i tratti salienti della Lingua poetica italiana (Roma 2001 e 2009), i due manuali dedicati alla storia della lingua italiana del Primo Ottocento e del Secondo Ottocento (Bologna 1989 e 1990), poi rifusi e aggiornati in un’unica Storia dell’italiano nell’Ottocento (ivi 2013) e, più di recente, un’antologia che raccoglie, analizza e commenta la lingua di 100 poesie selezionate con un’originalità che solo il dominio assoluto della materia può garantire (Il verso giusto, Roma-Bari 2020) e infine il tributo a offerto a Dante per la ricorrenza dei settecento anni dalla sua morte (Parola di Dante, Bologna 2021).
In questo ricordo è stata evocata più volte la scuola, e non per caso: alla scuola italiana, infatti, Luca Serianni ha dedicato un impegno costante e appassionato sia come consulente di più ministre e ministri dell’Istruzione, sia – ed è ciò che questa Accademia ricorda con profonda gratitudine e altrettanto dolore – come Presidente della Fondazione “I Lincei per la scuola”, carica da lui assunta nel 2018 e rinnovata proprio in questo 2022. Con pari gratitudine e pari dolore i Lincei ricordano la sapienza, l’equilibrio, la generosità e l’affabilità che questo loro grande consocio ha saputo manifestare in decine di occasioni pubbliche e centinaia di scambi privati.